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by Michele Poirier-Mozzone

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La tenerezza di una madre
Brisha del pittore iracheno Saleh Al-Malki

La tenerezza di una madre
Brisha del pittore iracheno Saleh Al-Malki

Tenerezza.
Collage di carta - di Guy Garnier

Tenerezza.
Collage di carta - di Guy Garnier

Lo scugnizzo col salvadanaio – Antonio Mancini
Un bambino dei vicoli, una moneta tra le dita, un salvadanaio e… dei fogli spiegazzati.
Sta leggendo? Forse sì. Forse sono pagine di giornale, lettere trovate, frammenti di sapere raccolti per strada.
Mancini non ritrae solo la povertà.
Ritrae la dignità silenziosa di chi sogna qualcosa di più: un futuro, una possibilità.
Quel gesto semplice – leggere, osservare, sperare – diventa resistenza.
La luce accarezza il suo volto e illumina i fogli come fosse oro: la conoscenza e il denaro, entrambi simboli di salvezza per chi ha poco.
Un'opera che ancora oggi ci parla con delicatezza e forza.
Un frammento d’umanità che non ha tempo.

Lo scugnizzo col salvadanaio – Antonio Mancini
Un bambino dei vicoli, una moneta tra le dita, un salvadanaio e… dei fogli spiegazzati.
Sta leggendo? Forse sì. Forse sono pagine di giornale, lettere trovate, frammenti di sapere raccolti per strada.
Mancini non ritrae solo la povertà.
Ritrae la dignità silenziosa di chi sogna qualcosa di più: un futuro, una possibilità.
Quel gesto semplice – leggere, osservare, sperare – diventa resistenza.
La luce accarezza il suo volto e illumina i fogli come fosse oro: la conoscenza e il denaro, entrambi simboli di salvezza per chi ha poco.
Un'opera che ancora oggi ci parla con delicatezza e forza.
Un frammento d’umanità che non ha tempo.

"Chefchaouen (Morocco).
Mixed on Linen, 200 × 200 cm.
By Cristóbal León (Santiago del Cile)
Private Collection.

"Chefchaouen (Morocco).
Mixed on Linen, 200 × 200 cm.
By Cristóbal León (Santiago del Cile)
Private Collection.

Picnic day! by Xheneta Kadillari

Picnic day! by Xheneta Kadillari

Acquerello di Joseph Zbukvic

Acquerello di Joseph Zbukvic

Acquerello di Giuliano Boscaini

Acquerello di Giuliano Boscaini

Un piccolo grottesco che morde un grande gargoyle di scarico sul tetto della cattedrale di Salisbury, Regno Unito.

Un piccolo grottesco che morde un grande gargoyle di scarico sul tetto della cattedrale di Salisbury, Regno Unito.

Watercolor on paper, di Asma Akter

Watercolor on paper, di Asma Akter

"Sembrerebbe un'opera moderna"
Uno dei volti affrescati nella Villa Oplontis, Torre Annunziata - Italy
La villa di una nobile famiglia romana, costruita intorno alla metà del I secolo a.C., sepolta dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. e rinvenuta durante gli scavi del 1964.
Redatto da: Carmelo Ambra

"Sembrerebbe un'opera moderna"
Uno dei volti affrescati nella Villa Oplontis, Torre Annunziata - Italy
La villa di una nobile famiglia romana, costruita intorno alla metà del I secolo a.C., sepolta dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. e rinvenuta durante gli scavi del 1964.
Redatto da: Carmelo Ambra

"Donne beduine che trasportano giare d'acqua"
di John Singer Sargent

"Donne beduine che trasportano giare d'acqua"
di John Singer Sargent

Un bacio amichevole, inchiostro e olio su tela, 83x97
di Leva Trinkunait

Un bacio amichevole, inchiostro e olio su tela, 83x97
di Leva Trinkunait

Acquerello di Birim Aksuyek

Acquerello di Birim Aksuyek

Scultura felina, di una coppia, realizzata in metallo, originaria dell'Iran, databile all'incirca tra il 1850 e il 1900.
Attualmente parte della collezione del Dipartimento di Arti Iraniane al Museo del Louvre.

Scultura felina, di una coppia, realizzata in metallo, originaria dell'Iran, databile all'incirca tra il 1850 e il 1900.
Attualmente parte della collezione del Dipartimento di Arti Iraniane al Museo del Louvre.

Studio dell'albero, matita colorata su carta di Clare Halifax, Londra

Studio dell'albero, matita colorata su carta di Clare Halifax, Londra

by Tony Allain

by Tony Allain

Cactus Bloom - Acquerello su carta,
di Eridan Xharahi.

Cactus Bloom - Acquerello su carta,
di Eridan Xharahi.

by Edwin Scheier

by Edwin Scheier

Hildre Berit
"Berit Hildre, di origine norvegese, ha studiato antropologia ed è una scultrice. Le opere di Hildre sono descritte come delicate e vulnerabili, proprio come i soggetti che rappresentano: fragili margherite che incarnano freschezza, bellezza e fragilità della vita. Esprime una visione poetica dell'infanzia" "Modellate in argilla e poi trasposte in bronzo nella fonderia Barthélémy, le sue opere rivelano linee morbide e pure, evocando tenerezza e nostalgia.
"L'artista dà vita ai suoi personaggi, conferendo loro una presenza innegabile e un'anima aperta al mondo. Le sue sculture affascinano e commuovono, ricordando a tutti la bellezza e la semplicità dell'infanzia

Hildre Berit
"Berit Hildre, di origine norvegese, ha studiato antropologia ed è una scultrice. Le opere di Hildre sono descritte come delicate e vulnerabili, proprio come i soggetti che rappresentano: fragili margherite che incarnano freschezza, bellezza e fragilità della vita. Esprime una visione poetica dell'infanzia" "Modellate in argilla e poi trasposte in bronzo nella fonderia Barthélémy, le sue opere rivelano linee morbide e pure, evocando tenerezza e nostalgia.
"L'artista dà vita ai suoi personaggi, conferendo loro una presenza innegabile e un'anima aperta al mondo. Le sue sculture affascinano e commuovono, ricordando a tutti la bellezza e la semplicità dell'infanzia

by Alberto Ulloa

by Alberto Ulloa

Una ninfa pensierosa guarda dall'alto di una scogliera, il corpo esanime di Icaro 40-79 dC
Dettaglio di un affresco dalla Villa Imperiale dell'antica Pompei Museo Archeologico Nazionale di Napoli - Italy

Una ninfa pensierosa guarda dall'alto di una scogliera, il corpo esanime di Icaro 40-79 dC
Dettaglio di un affresco dalla Villa Imperiale dell'antica Pompei Museo Archeologico Nazionale di Napoli - Italy

By Helen Labrie

By Helen Labrie

Watercolor - by Kannan Chithralaya

Watercolor - by Kannan Chithralaya

By DIMMA POULSEN

By DIMMA POULSEN

Il Palazzo dei Venti, noto anche come Hawa Mahal o "Palazzo delle Correnti d'Aria", è uno dei monumenti più iconici di Jaipur, in India. Si sviluppa su cinque piani e presenta una facciata con 953 piccole finestre chiamate jharokha. Queste finestre permettono al vento di circolare costantemente, dando così il nome al palazzo. Fu progettato affinché le donne reali potessero osservare la vita quotidiana e le processioni per le strade senza essere viste. Più che un palazzo residenziale, fungeva da punto di osservazione fresco e arioso per le donne dell'harem reale, in ottemperanza alle regole del purdah, che impedivano loro di mostrarsi in pubblico.

Il Palazzo dei Venti, noto anche come Hawa Mahal o "Palazzo delle Correnti d'Aria", è uno dei monumenti più iconici di Jaipur, in India. Si sviluppa su cinque piani e presenta una facciata con 953 piccole finestre chiamate jharokha. Queste finestre permettono al vento di circolare costantemente, dando così il nome al palazzo. Fu progettato affinché le donne reali potessero osservare la vita quotidiana e le processioni per le strade senza essere viste. Più che un palazzo residenziale, fungeva da punto di osservazione fresco e arioso per le donne dell'harem reale, in ottemperanza alle regole del purdah, che impedivano loro di mostrarsi in pubblico.

by Sophie Favre

by Sophie Favre

“New morning over the ancient Caucasus.”, oil on canvas, 80 x 70 cm
by Vitaly Makarov

“New morning over the ancient Caucasus.”, oil on canvas, 80 x 70 cm
by Vitaly Makarov

"Bull Grazing" by Jill Soukup

"Bull Grazing" by Jill Soukup

Anima in Fuga è una toccante scultura in bronzo creata nel 1914 dallo scultore italiano #RupertoBanterle (1889–1968). Commissionata dal poeta #LionelloFiumi per commemorare la scomparsa della madre, la scultura è conservata nel Cimitero Monumentale di Verona, all'interno della tomba di famiglia Fiumi.
L'opera raffigura una giovane donna nuda, avvolta con passione da una figura maschile muscolosa, entrambi resi con sorprendente precisione anatomica. La figura maschile simboleggia la Vita, che cerca disperatamente di impedire alla donna, che rappresenta l'anima, di abbandonarsi all'abbraccio della Morte. Questa composizione trae ispirazione dallo "Schiavo morente" di Michelangelo, incarnando la tensione tra la stretta morsa della vita e l'inevitabile dipartita dell'anima.

Anima in Fuga è una toccante scultura in bronzo creata nel 1914 dallo scultore italiano #RupertoBanterle (1889–1968). Commissionata dal poeta #LionelloFiumi per commemorare la scomparsa della madre, la scultura è conservata nel Cimitero Monumentale di Verona, all'interno della tomba di famiglia Fiumi.
L'opera raffigura una giovane donna nuda, avvolta con passione da una figura maschile muscolosa, entrambi resi con sorprendente precisione anatomica. La figura maschile simboleggia la Vita, che cerca disperatamente di impedire alla donna, che rappresenta l'anima, di abbandonarsi all'abbraccio della Morte. Questa composizione trae ispirazione dallo "Schiavo morente" di Michelangelo, incarnando la tensione tra la stretta morsa della vita e l'inevitabile dipartita dell'anima.

Flora o Primavera
Affresco da Villa Arianna
Stabiae , I sec dC..
Museo Archeologico Nazionale di Napoli .

Flora o Primavera
Affresco da Villa Arianna
Stabiae , I sec dC..
Museo Archeologico Nazionale di Napoli .

"Rosso Urbano"
Olio su tela 50x70 cm
di Mishel Aleqyan

"Rosso Urbano"
Olio su tela 50x70 cm
di Mishel Aleqyan

Donna seduta (Dina) bronzo di Cornelis Zitman

Donna seduta (Dina) bronzo di Cornelis Zitman

Street Art di Sergio Hidalgo Paredes.

Street Art di Sergio Hidalgo Paredes.

LA SCAPIGLIATA (c.1506–1508) - LEONARDO DA VINCI
(Pigmenti di olio, terra ombra, ambra inverdita e biacca su tavola di pioppo, 24,7 x 21 cm)
Quest' opera è conosciuta anche con il titolo “Testa di fanciulla” rappresenta uno straordinario esercizio di stile di Leonardo da Vinci che, con pochi tratti, è riuscito a personificare tutte le virtù di una giovane donna.
Non sappiamo chi sia la fanciulla, ma resta la bellezza di una giovane dai lineamenti dolcissimi, con le palpebre socchiuse e le labbra morbide atteggiate a un lieve sorriso, la vibrante capigliatura scomposta in riccioli. L’uso sapiente del chiaroscuro fa emergere il viso dallo sfondo come un rilievo scultoreo, dando realizzazione concreta agli studi sui moti dell’anima cui Leonardo si dedicò con passione.

LA SCAPIGLIATA (c.1506–1508) - LEONARDO DA VINCI
(Pigmenti di olio, terra ombra, ambra inverdita e biacca su tavola di pioppo, 24,7 x 21 cm)
Quest' opera è conosciuta anche con il titolo “Testa di fanciulla” rappresenta uno straordinario esercizio di stile di Leonardo da Vinci che, con pochi tratti, è riuscito a personificare tutte le virtù di una giovane donna.
Non sappiamo chi sia la fanciulla, ma resta la bellezza di una giovane dai lineamenti dolcissimi, con le palpebre socchiuse e le labbra morbide atteggiate a un lieve sorriso, la vibrante capigliatura scomposta in riccioli. L’uso sapiente del chiaroscuro fa emergere il viso dallo sfondo come un rilievo scultoreo, dando realizzazione concreta agli studi sui moti dell’anima cui Leonardo si dedicò con passione.

Antarctica red sails - Photo di Daniel Kordan

Antarctica red sails - Photo di Daniel Kordan

Antarctica red sails - Photo di Daniel Kordan

Antarctica red sails - Photo di Daniel Kordan

"Non sto dormendo, sto giocando"
120x90 cm
Pastello su cartoncino
Ağazadə Nihad

"Non sto dormendo, sto giocando"
120x90 cm
Pastello su cartoncino
Ağazadə Nihad

Vulcano Etna in eruzione -
di Anastasia Guardo

Vulcano Etna in eruzione -
di Anastasia Guardo

di Silvio Piesco - Brasile

di Silvio Piesco - Brasile

"Seraphim" by Nnamdi Okonkwo
9 x 10 x 6.5 inches, bronze

"Seraphim" by Nnamdi Okonkwo
9 x 10 x 6.5 inches, bronze

Urania la Musa dell'astronomia
Affresco murale dalla Casa di Giulia Felice dell'antica Pompei 45-79 dC
Museo del Louvre di Parigi

Urania la Musa dell'astronomia
Affresco murale dalla Casa di Giulia Felice dell'antica Pompei 45-79 dC
Museo del Louvre di Parigi

by Aziz Sulaymanov

by Aziz Sulaymanov

Fotografia di "Moissonneuse endormie" (Mietitrice addormentata), una scultura dettagliata di #LouisVeray, scattata da #GerardHermand nel 2015, che mette in mostra il tema classico delle figure dormienti nell'arte, divenuto popolare nel periodo ellenistico per la sua attenzione al realismo e al naturalismo.
Figure dormienti come questa spesso simboleggiano la vulnerabilità nell'antica arte greco-romana, come si può osservare nelle sculture di personaggi mitologici quali Arianna e le menadi, nonché in opere marmoree romane simili, come la menade dormiente esposta al Museo archeologico nazionale di #Atene, risalente al II secolo d.C.
Il fotografo Gerard Hermand si distingue da Gerard Herman, artista belga nato nel 1989 e attivo ad Anversa, noto per le opere contemporanee esposte in luoghi come il Museo #Middelheim, evidenziando una comune confusione dovuta alla somiglianza dei nomi nel mondo dell'arte.
Guardate attentamente: questa non è pelle, è pietra.
Ma la mano è tenera, la stoffa si piega dolcemente e il respiro sottostante sembra fermarsi, non esile. Questo è il miracolo della scultura classica, dove il marmo diventa carne e il gesto si fa poesia.
L'artista non si è limitato a scolpire: ha ascoltato il silenzio tra un battito e l'altro.
Curiosità: scultori come Canova e Houdon hanno dedicato anni a perfezionare il modo in cui simulare la pelle, la tensione e il calore nel freddo marmo, utilizzando strumenti così sottili da riuscire a tracciare una pulsazione nella pietra.

Fotografia di "Moissonneuse endormie" (Mietitrice addormentata), una scultura dettagliata di #LouisVeray, scattata da #GerardHermand nel 2015, che mette in mostra il tema classico delle figure dormienti nell'arte, divenuto popolare nel periodo ellenistico per la sua attenzione al realismo e al naturalismo.
Figure dormienti come questa spesso simboleggiano la vulnerabilità nell'antica arte greco-romana, come si può osservare nelle sculture di personaggi mitologici quali Arianna e le menadi, nonché in opere marmoree romane simili, come la menade dormiente esposta al Museo archeologico nazionale di #Atene, risalente al II secolo d.C.
Il fotografo Gerard Hermand si distingue da Gerard Herman, artista belga nato nel 1989 e attivo ad Anversa, noto per le opere contemporanee esposte in luoghi come il Museo #Middelheim, evidenziando una comune confusione dovuta alla somiglianza dei nomi nel mondo dell'arte.
Guardate attentamente: questa non è pelle, è pietra.
Ma la mano è tenera, la stoffa si piega dolcemente e il respiro sottostante sembra fermarsi, non esile. Questo è il miracolo della scultura classica, dove il marmo diventa carne e il gesto si fa poesia.
L'artista non si è limitato a scolpire: ha ascoltato il silenzio tra un battito e l'altro.
Curiosità: scultori come Canova e Houdon hanno dedicato anni a perfezionare il modo in cui simulare la pelle, la tensione e il calore nel freddo marmo, utilizzando strumenti così sottili da riuscire a tracciare una pulsazione nella pietra.

Acquerello

Acquerello

Milan
Italy

Milan
Italy

Rainy day
Watercolor on Paper

Rainy day
Watercolor on Paper

CATANIA....Tra le viuzze nascoste del centro storico che sorge uno dei siti più richiesti dai visitatori stranieri ma, paradossalmente, uno dei meno valorizzati. Si tratta di un vasto complesso termale risalente al I-II secolo d.C., ubicato tra via Rotonda e le vie Gesuiti, Marino e della Mecca: a pochi passi dal famoso Teatro Romano, le Terme della Rotonda rappresentano una delle più importanti testimonianze archeologiche della città di Catania e, secondo gli esperti, la traccia più evidente della dominazione romana nel nostro territorio.
Il nome del sito, noto come “La Rotonda”, deriva dalla struttura della chiesa e, in particolare, dalla presenza di una grande copertura a forma di cupola sull’edificio principale. A causa di tale struttura, in passato fu chiamato anche “Pantheon” e, a torto, alcuni studiosi settecenteschi locali ritenevano che fosse il modello del più celebre Pantheon di Roma. Fu il Principe Biscari, nel XVIII secolo, ad avanzare l’ipotesi che si trattasse di un’ambiente termale di età romana e, da quel momento in poi, il monumento divenne oggetto di interesse per molti studiosi e artisti.

CATANIA....Tra le viuzze nascoste del centro storico che sorge uno dei siti più richiesti dai visitatori stranieri ma, paradossalmente, uno dei meno valorizzati. Si tratta di un vasto complesso termale risalente al I-II secolo d.C., ubicato tra via Rotonda e le vie Gesuiti, Marino e della Mecca: a pochi passi dal famoso Teatro Romano, le Terme della Rotonda rappresentano una delle più importanti testimonianze archeologiche della città di Catania e, secondo gli esperti, la traccia più evidente della dominazione romana nel nostro territorio.
Il nome del sito, noto come “La Rotonda”, deriva dalla struttura della chiesa e, in particolare, dalla presenza di una grande copertura a forma di cupola sull’edificio principale. A causa di tale struttura, in passato fu chiamato anche “Pantheon” e, a torto, alcuni studiosi settecenteschi locali ritenevano che fosse il modello del più celebre Pantheon di Roma. Fu il Principe Biscari, nel XVIII secolo, ad avanzare l’ipotesi che si trattasse di un’ambiente termale di età romana e, da quel momento in poi, il monumento divenne oggetto di interesse per molti studiosi e artisti.

Watercolour, Ink - by Paul Cadden

Watercolour, Ink - by Paul Cadden

Cavalcavia autostradale a Teheran, Iran.

Cavalcavia autostradale a Teheran, Iran.

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